Month: febbraio 2016

L’aggettivo petaloso e quelli che non hanno capito

Cosa succede quando un bambino delle elementari si inventa una parola e la maestra, anziché sgridarlo, decide di scrivere all’Accademia della Crusca?

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Supporto di National Geographic Channel alla diffusione della parola “petaloso”

Lo scorso 16 febbraio si è diffusa in rete, con il classico passaparola da social media, una notizia molto simpatica: Matteo, un alunno della scuola primaria D. Marchesi di Copparo (FE), ha scritto in un esercizio sugli aggettivi la parola petaloso. Su suggerimento della maestra Margherita Aurora, la parola è stata segnalata all’Accademia della Crusca, che ha risposto (altro…)

Stepchild adoption: troppo inglese per noi?

La stepchild adoption è un tema caldissimo. Lo sarebbe altrettanto se si parlasse di “adozione del configlio”?

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© Human Rights Post

Lo scorso 15 febbraio, ovvero due giorni prima che il Senato rinviasse a mercoledì 24 la discussione sul ddl Cirinnà, il gruppo Incipit ha preso posizione sull’espressione principe di questo dibattito politico: la stepchild adoption. (altro…)

Amore incondizionato

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Cosenza, febbraio 2013

E fra l’amore e la grammatica, cosa sceglieresti? (Grazie a Valeria per la segnalazione)

Il periodo ipotetico di secondo tipo, in italiano, si usa per esprimere una situazione di impossibilità nel presente e si forma così:

se + congiuntivo imperfetto (es. dovessi) + condizionale presente (es. sceglierei)

Garko scende le scale ma non il cane

Scendere e salire usati come verbi transitivi, si può o non si può?

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Nicole Kidman e Gabriel Garko, Sanremo 2016

Dal 9 al 13 febbraio si è svolto il 66° Festival di Sanremo, con somma gioia di tutti gli appassionati di live tweeting – professionisti e non – che hanno passato cinque serate a riempire Twitter di commenti sulla trasmissione, sulle steccate dei cantanti, sugli outfit degli ospiti e, soprattutto, (altro…)

Monosillabi diurni

Marco Balzano

L’ultimo arrivato, M. Balzano (Sellerio, 2014)

A quanto pare si può vincere il Premio Campiello anche senza sapere accentare i monosillabi.

Vademecum del monosillabo “di”:

  • Di = preposizione semplice
  • Dì = nome comune, sinonimo di giorno
  • Di’ = voce del verbo dire, imperativo della seconda persona singolare

Per farmelo ricordare, la Signora Colombo diceva sempre:”Quando spunta il , di’ di sì.”

L’arancina o l’arancino?

Questo piatto tipicamente siciliano ha un nome femminile o maschile? Risponde l’Accademia della Crusca.

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Io i posti dove andare in vacanza li scelgo anche (e soprattutto) per le tradizioni culinarie. Dopo 6 anni ho imparato che a Torremezzo di Falconara Albanese (CS), quando hai aspettato il tramonto in spiaggia e torni dal mare alle 21 con una fame da lupi e la voglia di cucinare sotto le scarpe, (altro…)

Omofobia sgrammaticata

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Milano, gennaio 2016

Alla Civica Scuola di Interpreti e Traduttori ci tengono un sacco agli accenti. Ma proprio in tutte le situazioni. (Grazie a Veronica per la segnalazione)

Un breve promemoria sugli accenti a fine parola, per gentile concessione dell’Enciclopedia Treccani:

  • Sillaba finale in -a, -i, -o, -u: l’accento grafico è sempre grave, o perché la lettera si pronuncia sempre aperta (es. -o), o perché non c’è distinzione fra aperta e chiusa (es. -a, -i, -u);
  • Sillaba finale in -e: l’accento grafico è grave nella maggior parte dei casi perché la pronuncia è aperta. È invece acuto quando la vocale si pronuncia chiusa, come nei composti di che (es. perché, poiché, affinché, …),  nei composti di tre (es. trentatré, ventitré, …), nella 3°p.s. del passato remoto di alcuni verbi in -ere (es. poté, ripeté, …) e in alcuni altri casi (es. sé, né, viceré, …)